
L’efferato delitto di una giovane donna scuote la tranquilla routine settembrina della cittadina barocca di Acireale, adagiata ai piedi dell’Etna. La pista privilegiata è quella del delitto passionale, della lite domestica, una come tante, degenerata in assassinio. Ma forse le cose non stanno proprio in questi termini. Le vicende personali e professionali di Tancredi Serravalle, docente di Storia e Filosofia, incalzato dalla nuova preside, ossessionato dai programmi ministeriali, pungolato senza sosta dall’ironia irriverente del suo demone socratico, e del commissario Giacomo Costante, pendolare per amore della sua passionale dirigente di banca, si intersecano, intrecciandosi in una trama intesa che funge da pretesto per fotografare uno spaccato di realtà e suggerire alcuni spunti di riflessione sulla frenesia della società contemporanea.
Una serie di circostanze contingenti, di più o meno fortuite variabili, come pure la morte nel capoluogo lombardo di un pregiudicato, vecchia conoscenza del commissario, spingerà Giacomo Costante ad allargare il fronte geografico e investigativo delle indagini e ad occuparsi di palestre, locali di lap dance, aguzzini ucraini e traffici illeciti tra Acireale e Milano. Un intreccio che coinvolgerà, apparentemente suo malgrado, anche il professor Serravalle.
L’autore Vincenzo Maimone (Messina, 1970), si è laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Messina. E’ ricercatore di Filosofia politica presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania. E’ autore di vari saggi e articoli su riviste scientifiche e della monografia La società incerta, Liberalismo, individui, istituzioni nell’era del pluralismo (Rubbettino, Soveria Mannelli 2002). Ha pubblicato due romanzi, Un nuovo inizio (Sampognaro e Pupi, 2009) selezionato come semifinalista al Premio Scerbanenco e L’ombra di Jago (Sampognaro e Pupi, 2001). E’ appassionato di cucina e ama andare in giro in sella alla sua Harley Davidson.
La variabile costante è edito da Fratelli Frilli (Genova).