
Palermo, 19/07/2012
Vent’anni fa Via d’Amelio si tingeva di rosso, l’apatia del caldo pomeriggio siciliano rotta dal boato del tritolo, dalle sirene. Vent’anni fa Palermo si bagnava di lacrime di dolore e di rabbia. Ma ogni 19 luglio a colorare di rosso Via d’Amelio sono soltanto le agende del Movimento, a riempire la via sono le voci che chiedono giustizia. Oggi, a Palermo, le lacrime sono di commozione per le parole di Salvatore Borsellino che grida il nome di Paolo. Oggi in Via d’Amelio parlano i magistrati, con le voci che a tratti si spezzano, ci sono gli applausi a riempire il silenzio. Il sole arroventa l’asfalto, ma il popolo delle Agende Rosse non si lascia scoraggiare, non si arrende e continua a stringere in un abbraccio i suoi giudici, delegittimati, insultati, isolati.
“Non siamo qui solo per ricordare i morti, ma anche e soprattutto per stare vicino ai giudici vivi” così ripete Salvatore Borsellino. “Non siete soli” è l’urlo che si leva dalla folla per Nino di Matteo, Roberto Scarpinato, Antonio Ingroia.
No, non sono soli, ma avrebbero bisogno di sentirselo dire più spesso.
Marco Travaglio e Daniele Silvestri concludono la 3 giorni del 2012.
Arrivederci al prossimo anno, e speriamo che la stanza della verità, in cui finalmente i giudici sono arrivati, stanza che è ancora al buio, per il 2013 sia in piena luce.
Il popolo delle Agende Rosse, comunque sia, ci sarà.
Claudia Bertanza